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Trapianto di rene suino: che cosa significa per il futuro.

Il primo trapianto di rene di maiale in un uomo è una tappa storica per la cura dei pazienti in dialisi o da anni in attesa di un organo.

Foto di repertorio (omotrapianto) di G. Iaria
Foto di repertorio (omotrapianto) di G. Iaria
La disponibilità molto limitata di organi, cellule e tessuti umani rimane la più grande barriera all’espansione della medicina dei trapianti. In tutto il mondo il divario tra la richiesta di organi e il numero di trapianti eseguiti è ampio ed in aumento. Questo ha spinto la comunità scientifica internazionale a cercare fonti alternative di organi, cellule e tessuti, con particolare attenzione allo sviluppo di nuove conoscenze anche nel settore dello xenotrapianto.

Con il termine xenotrapianto (dal greco xenos: straniero) oggi si intende qualsiasi procedura di trapianto, impianto o infusione in un ricevente umano di cellule, tessuti o organi vivi di provenienza da altre specie animale.

Lo xenotrapianto offre almeno parecchi vantaggi (numero illimitato di cellule, tessuti e organi; organi di ogni taglia; cellule, tessuti e organi disponibili in maniera elettiva; cellule, tessuti e organi privi di infezioni; rispetta le barriere culturali alla donazione di organi umani da donatore deceduto) e sin dal diciannovesimo secolo si cominciò ad esplorarne l’applicazione, in particolare, verso il maiale quale potenziale specie donatrice per l’uomo.

Il maiale, infatti, oltre ad avere anatomia e fisiologia per molti aspetti simili all’uomo, comporta minori problemi di natura etica rispetto ad altre potenziali specie donatrici. Inoltre, il maiale permette di ottenere rapidamente un grande numero di donatori grazie al breve periodo di gestazione, alla pluriparità e alla rapida crescita della progenie.
Gli animali ingegnerizzati, ovvero geneticamente modificati per prevenire il rigetto e possibili infezioni, rappresentano senza dubbio una importante opportunità di cura per i pazienti costretti alla dialisi o da tempo in lista per un trapianto, di rene o di altri organi.…
 
Il 16 marzo 2024, con un intervento durato 4 ore, Richard "Rick" Slayman di Weymouth (Massachusetts) è diventato il primo paziente in vita a ricevere un trapianto di rene di maiale geneticamente modificato.

Il sessantaduenne statunitense soffriva da molti anni di diabete e ipertensione, due condizioni che hanno nel tempo contribuito al peggioramento progressivo della funzionalità dei suoi reni. Nel 2018 aveva ricevuto un trapianto di rene da un donatore umano, ma dopo cinque anni l'organo smise di funzionare e Slayman era stato costretto a riprendere la dialisi (che aveva già effettuato in passato per sette anni). Era in lista per un secondo trapianto, mentre gravi complicanze vascolari della dialisi lo costringevano a un ricovero ogni due settimane. Non avrebbe resistito ancora a lungo.

Quando i medici gli hanno proposto di sottoporsi a uno xenotrapianto, Slayman ha posto molte domande e infine ha accettato: «L'ho visto non solo come un modo per aiutare me, ma anche per dare speranza alle migliaia di persone che attendono un trapianto per sopravvivere» ha dichiarato.
 
L'intervento pionieristico, è stato realizzato al Massachussets General Hospital di Boston (USA) ma gia quest’estate due differenti gruppi di ricerca statunitensi avevano segnato passi avanti fondamentali nella direzione  sullo xenotrapianto (leggi:  Xenotrapianto: siamo pronti per i trapianti di organi provenienti da animali?).
 
La procedura è ancora sperimentale e sarà necessario del tempo per valutare gli effetti sul paziente. Infatti è stata eseguita nell'ambito di un unico protocollo della FDA (Food and drug administration) ad uso compassionevole, concesso a un singolo paziente o a un gruppo di pazienti affetti da malattie gravi e potenzialmente letali per ottenere l'accesso a cure sperimentali o studi  clinici in assenza di terapie valide.

Per ridurre la possibilità di rigetto i ricercatori si sono perciò rivolti all'editing genetico. Il nuovo rene del Signor Slayman proviene da un maiale prodotto dalla società di biotecnologie eGenesis. Gli scienziati dell'azienda di Cambridge, in Massachusetts, hanno utilizzato il sistema CRISPR-Cas9, per apportare 69 modifiche genetiche all'animale, rimuovendo per esempio i geni suini e aggiungendone alcuni umani. Grazie a Crispr, il team ha potuto anche rendere inattivi i virus presenti nel genoma del maiale, che potenzialmente potrebbero infettare un ricevente umano.

«Non c’è dubbio che è ancora presto per trarre conclusioni definitive e sarà importante sapere se i risultati osservati a brevissimo termine saranno confermati ad almeno un anno. Se ciò si verificherà - commenta Giuseppe Orlando, chirurgo dei trapianti e professore associato di Chirurgia e Medicina rigenerativa alla Wake Forest University di Winston Salem (Usa) e presidente eletto della Cell Transplant and Regenerative Medicine Society - allora potremo veramente dire di essere di fronte a un evento epocale, destinato a cambiare la storia della trapiantologia. Per le science biomediche, non solo per il mondo dei trapianti di rene, si tratta di una pietra miliare.”
 
Nel nostro paese vi sono oltre quattro milioni di pazienti con una Malattia Renale Cronica e circa 100.000 di questi hanno raggiunto un livello di gravità tale da richiedere il ricorso a terapie salvavita, 50.000 sono in dialisi e altrettanti sono portatori di trapianto di rene. Oltre ad importanti ripercussioni personali e sociali, la dialisi ha un impatto molto pesante sulle risorse che il Sistema Sanitario del nostro paese.

Secondo i dati ad oggi del Centro Nazionale Trapianti / Istituto Superiore di Sanità sono esattamente 8.038 i pazienti iscritti nelle liste d’attesa in Italia. Il 73.1% (5.910) aspetta un rene, il 11.8% (958) un fegato, l’8,8% (711) un nuovo cuore. Inferiori i numeri di chi ha bisogno di un trapianto di polmone (3,1%, 250 pazienti) e pancreas (2,5%, 203 pazienti), mentre sono in 6 ad aspettare un intestino. 164 pazienti aspettano un trapianto multiorgano e sono contemporaneamente iscritti in più liste. Circa il 15% dei pazienti in attesa ha già ricevuto in passato un organo ed è in attesa di un ri-trapianto: nella quasi totalità dei casi (97%) si tratta di rene, ma ci sono anche alcuni pazienti che hanno bisogno di un secondo trapianto di cuore o di un altro fegato.

Con gli xenotrapianti si potrebbe rispondere meglio, e più velocemente, alle esigenze mediche di molte persone, ma ci sono comunque implicazioni (etiche e morali oltre che economiche e scientifiche) sull’impiego di animali per questi scopi da definire.

L'orizzonte comune è quello di rendere la terapia del trapianto veramente accessibile a tutti.


Dottor Emiliano Staffolani, MD, PhD
Specialista in Nefrologia ed Ipertensione Arteriosa
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