Giornata Mondiale del Rene: problemi per 4 milioni di Italiani
Le stime indicano che entro il 2040 la malattia renale cronica potrebbe diventare la quinta causa di morte a livello globale. Ad oggi colpisce circa 850 milioni di persone in tutto il mondo, e alcuni soggetti sono più a rischio di altri
Per quest'anno la Società Internazionale di Nefrologia (ISN) e la Fondazione Internazionale delle Malattie Renali (IFKF-WKA) hanno scelto questo slogan per la Giornata Mondiale del Rene: "Una buona salute dei reni per tutti. Promuovere un accesso equo alle cure e una pratica terapeutica ottimale".
È un tema molto importante e sentito perché, anche se le nuove terapie dovrebbero essere accessibili a tutti, purtroppo ci sono ancora molti ostacoli, ed allora diventa sempre più importante richiamare l'attenzione sull'importanza della prevenzione e su come si affronta la Malattia Renale Cronica (MRC).
In effetti fino a pochi anni fa non avevamo strumenti terapeutici specifici in questo ambito, ma ora finalmente disponiamo di farmaci che ci consentono di arrestare la progressione dell'insufficienza renale fino al punto che, nella maggior parte dei casi, i soggetti curati non arriveranno mai a dover avere bisogno della dialisi o del trapianto di rene. Tuttavia, queste terapie innovative esprimono la maggior parte del loro potenziale se vengono utilizzate precocemente, quando ancora i segni di malattia non sono evidenti. Ecco perché è importante rivolgersi al nefrologo per fare una diagnosi precoce e, se indicato, avviare subito le terapie del caso.
Analogamente sappiamo quali sono i fattori di rischio che predispongono alla malattia renale: l’ipertensione, l’obesità, il fumo, il diabete, l’attività sedentaria. Per cui lo stile di vita è fondamentale e fare prevenzione agendo su queste condizioni aiuta a ridurre l’impressionante numero di soggetti presenti in tutto il mondo che rischiano di progredire verso l'insufficienza renale terminale.
Effettivamente, in tutto il mondo ci sono circa di 850 milioni di persone afflitte da malattia renale cronica che, solo nel 2019, ha causato più di 3,1 milioni di morti. In Italia tra il 6 e il 7% della popolazione adulta ha a che fare con questa patologia, con prevalenza tra gli anziani, soprattutto quelli che hanno già avuto a che fare con altre malattie croniche. È una malattia subdola, che non da sintomi evidenti se non negli stadi avanzati, difficile quindi da diagnosticare in tempo.
Le recenti scoperte terapeutiche offrono opportunità senza precedenti per prevenire o ritardare le malattie e mitigarne le complicanze.
Sebbene queste nuove terapie dovrebbero essere universalmente accessibili a tutti i pazienti, in ogni Paese e contesto, ostacoli come la mancanza di consapevolezza della malattia, l’insufficiente conoscenza o fiducia nelle nuove strategie terapeutiche, la carenza di specialisti in malattia renale e i costi di trattamento contribuiscono a profonde disparità nell’accesso ai trattamenti. In particolare, nei Paesi a basso e medio reddito, ma anche in alcuni contesti ad alto reddito. Queste disuguaglianze sottolineano la necessità di spostare l’attenzione verso la consapevolezza della Malattia Renale Cronica e lo sviluppo delle capacità del personale sanitario.
Per ottenere una cura renale ottimale è necessario un superamento delle barriere a più livelli, tenendo conto delle differenze contestuali tra le regioni del mondo. Tali differenze includono lacune nella diagnosi precoce, mancanza di assistenza sanitaria o copertura assicurativa universale, scarsa consapevolezza tra gli operatori sanitari e sfide relative al costo e all’accessibilità dei farmaci.
Per salvare reni, cuori e vite è necessaria una strategia su più fronti.
Dottor Emiliano Staffolani, MD, PhD
Specialista in Nefrologia ed Ipertensione Arteriosa
CONTATTI
Tel.: 338.5996136
Fax: 06.81151095