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Il miele fa bene o male alle malattie renali?

Le proprietà del miele, concentrato di salute e alleato del nefrologo.

Foto di Steve Buissinne
Foto di Steve Buissinne
La parola miele sembra derivare dall'ittita "melit", forma neutra cui si riallaccia la parola latina "mel" da cui si mutua a sua volta anche l'uso figurativo del termine "melle".

Molti credono che lo zucchero e il miele siano nutrienti allo stesso modo. Eppure il secondo ha molte virtù che allo zucchero mancano.
Infatti è considerato un alimento antibatterico e antibiotico amico del sistema immunitario, molto usato non solo per la salute -come rimedio naturale- ma anche nella cosmesi… oltre che in pasticceria ovviamente (ndr)!
 
Il miele è composto da una combinazione di glucosio e fruttosio e ha eccellenti proprietà nutrizionali che possono aiutare un paziente con malattia renale. Questo alimento ((304 kcal per 100g di prodotto) possiede un indice glicemico altamente favorevole e, con moderazione, può essere consumato anche da chi ha una diagnosi di ridotta tolleranza al glucosio (o prediabete).
 
Ma la domanda è: "il miele è buono o cattivo per le malattie renali?". Quando si tratta di malattie renali, è difficile dare consigli generici su un particolare alimento. Questo è il motivo per cui analizzerò gli effetti del miele sotto diversi aspetti per un paziente con malattia renale.
 
Mangiare miele fa bene ai reni?
La parola chiave è "moderazione". Infatti, il miele è più dolce dello zucchero e va consumato in piccole quantità; inoltre, molte marche di miele lavorato contengono zuccheri aggiunti e bisogna stare pertanto attenti.

Il diabete è una delle principali cause di nefropatia e il prodotto delle arnie è noto per avere un effetto positivo sui livelli di glucosio nel sangue e aiutare anche nella sensibilità all'insulina. Quindi, una persona che mangia miele nella sua dieta contribuirà a proteggere i reni dall'insorgenza futura di malattie renali diabetiche.

Da non sottovalutare poi la ricchezza di antiossidanti di questo eccezionale nutriente. Gli agenti antiossidanti/antiinfiammatori proteggono le cellule renali dallo stress ossidativo. Mangiare miele garantisce, in definitiva, un ruolo protettivo nella prevenzione delle malattie renali.

Il miele fa bene alle infezioni renali?
Le infezioni renali possono essere considerate uno dei maggiori fattori di rischio per un paziente con malattia renale.
Poiché il miele possiede naturalmente spiccate proprietà antimicrobiche e antibatteriche sono stati condotti studi sull'efficacia del miele grezzo (ovvero non trattato e non pastorizzato!) sulle infezioni renali ottenendo buoni risultati nell’efficacia terapeutica e sulla minor incidenza di antibiotico-resistenza residua in questa particolare popolazione.
In ogni caso la scarsità dei dati disponibili e l’assenza di studi controllati e randomizzati ad oggi consigliano prudenza nell’utilizzo di questo rimedio come farmaco alternativo.
 
Mangiare miele può essere dannoso per i reni?
Il miele è generalmente un alimento sicuro e anche le persone con malattie renali possono consumarlo senza alcuna preoccupazione.
Tuttavia ci potrebbero essere alcuni rischi nel mangiare miele “crudo” a via del rischio di contaminazione da botulino per i bambini…
Nel miele si possono trovare solo le spore di Clostridium ma non la tossina botulinica, poiché l’elevata concentrazione di zuccheri e il basso pH impedisce la vita del batterio e la germinazione delle spore. Con lo svezzamento acquisiamo anche la capacità di impedire lo sviluppo della spora di C. botulinum e la relativa produzione della tossina, in caso di ingestione. I bambini sino ad un anno di età, invece, non hanno questa capacità: il loro stomaco ha un pH elevato e la flora intestinale non ancora completamente formata quindi le spore possono proliferare nel loro sistema digerente, producendo la tossina e causando quindi l’intossicazione.
 
Miele per la creatinina alta?
Il miele ha dimostrato di essere efficace nel ridurre i livelli elevati di creatinina ed azotemia nei pazienti con malattia renale.
Secondo uno studio nei soggetti che assumevano regolarmente miele nella loro dieta si osservava una aumentata clearance della creatinina. Anche l’azoto in eccesso veniva eliminato più velocemente rispetto ai soggetti che non assumevano il dolce prodotto delle api.
Anche se questo lavoro suggerirebbe un impatto benefico del miele nei soggetti uremici è necessario fare molte ricerche prima di poter dare una risposta definitiva e fino a quando non avremo maggiori informazioni, dovrebbe essere evitata l'assunzione eccessiva di miele con l'obiettivo di abbassare la creatinina e l’azotemia.
 
Conclusioni
  • Il miele ha una vasta gamma di benefici per la salute in generale e può essere parte di una dieta sana per i reni.
  • Il miele è facile da usare e può essere aggiunto a molti prodotti alimentari, anche, ad esempio, come dolcificante naturale alternativo da usare durante la preparazione del .
  • Tuttavia, è importante tenere a mente che mangiare il miele da solo non allevia i sintomi della malattia renale: anche in questi casi è essenziale che la dieta sia equilibrata e composta da cibi integrali e non elaborati!

Dottor Emiliano Staffolani, MD, PhD
Specialista in Nefrologia ed Ipertensione Arteriosa
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Visualizza il documento Honey in the Prevention and Treatment of Infection in the CKD Population: A Narrative Review Collegamnto esterno Malattia renale cronica: il miele nella prevenzione e nel trattamento delle infezioni.
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