2025: un anno di sfide e progressi per la nefrologia italiana
Prevenzione, nuove terapie e crisi vocazionale: cosa ha segnato l’anno appena trascorso secondo la cronaca sanitaria.
Cominciamo dai segnali positivi...
Uno dei passaggi più rilevanti dell’anno è stato la presentazione alla Camera dei Deputati di un documento strategico sulla Malattia Renale Cronica (MRC), promosso con il patrocinio della Fondazione Italiana del Rene e della Società Italiana di Nefrologia (Italpress). Il testo ha richiamato l’attenzione delle istituzioni sulla necessità di politiche strutturate di prevenzione, diagnosi precoce e presa in carico del paziente nefropatico, riconoscendo la MRC come una priorità di sanità pubblica (Aned).
Forte anche la mobilitazione sul territorio Nazionale in occasione della Giornata Mondiale del Rene, con open day, screening gratuiti e campagne informative promosse da numerose unità di nefrologia italiane, a conferma del ruolo sociale della disciplina (Società Italiana di Nefrologia).
Sul fronte scientifico, il 2025 ha visto l’Italia ospitare eventi di rilievo internazionale, come il Seventh International Renal Meeting con la Mayo Clinic a Cagliari, che ha favorito il confronto su nuove strategie terapeutiche e modelli assistenziali innovativi (SardiniaMeeting).
Parallelamente, i media generalisti e i rapporti istituzionali hanno dedicato crescente attenzione alla diffusione delle malattie renali, ricordando come la malattia renale cronica (MRC) interessi una quota significativa della popolazione adulta italiana, dati istituzionali che parlano di circa il 10% degli adulti affetti in Italia, sottolineando l’importanza di una strategia di prevenzione e diagnosi precoce (Senato della Repubblica).
Nel corso dell’anno è proseguito l’iter di una proposta di legge per introdurre programmi strutturati di screening della MRC, rivolti in particolare ai soggetti a rischio (diabetici, ipertesi, pazienti cardiovascolari). La proposta prevede l’utilizzo di esami semplici e a basso costo, come creatinina e albuminuria, e l’istituzione di un osservatorio nazionale sulle malattie renali croniche, con l’obiettivo di intercettare la patologia nelle fasi iniziali (AboutPharma).
Tra le notizie positive del 2025 spiccano i progressi terapeutici entrati stabilmente nella pratica clinica. Accanto ai nuovi farmaci per il prurito uremico nei pazienti in dialisi, capaci di ridurre i sintomi fino all’85% dei casi (Il Fatto Nisseno), si è consolidato l’uso di farmaci innovativi come le gliflozine e il finerenone, che hanno modificato l’approccio alla nefroprotezione e alla gestione del rischio cardiovascolare nei pazienti con MRC (Emmecom)... un cambiamento che ha migliorato non solo la prognosi, ma anche la qualità di vita dei pazienti!
Ma il 2025 ha esposto alla cronaca anche alcune criticità e casi di cronaca.
Infatti, accanto agli elementi positivi, il 2025 è stato segnato da episodi critici. Il più grave è stato lo scandalo giudiziario che ha portato all’arresto di un primario di nefrologia a Roma, accusato di corruzione nella gestione dei pazienti dializzati, con forte impatto mediatico e danni reputazionali per l’intera categoria (RaiNews).
Persistono inoltre problemi strutturali nel settore dei trapianti renali, con tempi medi di attesa di circa tre anni e marcate disuguaglianze regionali nell’accesso alle cure (InSalute News).
Un’altra criticità emergente, per rimanere in ambito trapiantologico, riguarda la cultura della donazione di organi in Italia. Nel primo trimestre del 2025, secondo i dati del Centro Nazionale Trapianti, le opposizioni alla donazione di organi e tessuti hanno raggiunto il 39,7% delle dichiarazioni raccolte al momento del rinnovo della carta d’identità elettronica, con un aumento rispetto all’anno precedente (Panorama Sanità). Nonostante i consensi (60,3%) continuino a prevalere, la crescita dei “no” — particolarmente alta tra i giovani 18‑30enni — sottolinea la necessità di rafforzare la sensibilizzazione pubblica e di superare la scelta del “non mi esprimo” per favorire una cultura più favorevole alla donazione e al trapianto (Sky TG24).
Dal punto di vista epidemiologico, la MRC continua a essere definita un “killer silenzioso” anche nel 2025, destinato a crescere nei prossimi anni, con un impatto particolarmente significativo sulla popolazione femminile (ANSA).
Uno dei nodi più critici emersi nel 2025 è la crisi vocazionale della nefrologia e la conseguente carenza di specialisti. Oltre il 60% delle borse di specializzazione è rimasto vacante, segnalando una disaffezione crescente dei giovani medici verso la disciplina, proprio mentre aumenta il numero dei pazienti cronici e la complessità assistenziale. Una tendenza che rischia di compromettere la tenuta futura dei servizi nefrologici (AboutPharma; Doctor33).
Il 2025 si chiude così con un bilancio contrastato per la nefrologia italiana: maggiore consapevolezza pubblica, progressi terapeutici e iniziative legislative da un lato; carenze strutturali, disuguaglianze territoriali e crisi professionale dall’altro. Le sfide restano aperte, ma il dibattito emerso nel corso dell’anno conferma che la salute renale è ormai un tema centrale per il futuro del Servizio Sanitario Nazionale.
Dottor Emiliano Staffolani, MD, PhD
Specialista in Nefrologia ed Ipertensione Arteriosa
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