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Farmaci per la pressione: meglio al mattino o la sera?

Regolarità e costanza più efficaci delle fasce orarie…

Image by Gerd Altmann from Pixabay
Image by Gerd Altmann from Pixabay
Da più di 40 anni è noto che la pressione sanguigna segue uno schema circadiano in cui inizia a scendere dalla tarda sera fino alla mezzanotte circa e poi si alza di nuovo appena dopo il risveglio al mattino. Questo ritmo può talvolta cambiare con l'aumentare dell'età o con l'insorgenza di malattie.
Possiamo, pertanto, distinguere - attraverso l’analisi dei dati ottenuti attraverso l’holter pressorio delle 24 ore - i soggetti ipertesi in:
  • "normal dippers” (calo >10% della pressione sistolica e diastolica durante la notte),
  • non-dippers” (un calo notturno <10%) e
  • ​“reverse dippers” (aumento paradossale durante la notte).
La scomparsa di questo ritmo giorno/notte si associa ad un aumentato rischio cardiovascolare.

Nel tempo molti ricercatori si sono allora chiesti se valesse la pena provare a spostare i farmaci antiipertensivi alla sera per un migliore controllo pressorio, anche in considerazione del fatto che l'attività del sistema renina-angiotensina-aldosterone ha un picco proprio durante il sonno.

In questa direzione, ad esempio, l’evidenza che correggere i profili  "non-dipper”e ”reverse dipper", magari cambiando l’orario dell’assunzione di alcuni farmaci dalla mattina alla sera, possa essere efficace nel ridurre i rischi nelle categorie maggiormente esposte, anche neille persone che soffrono di malattia renale (Evening versus morning dosing regimen drug therapy for chronic kidney disease patients with hypertension in blood pressure patterns: a systematic review and meta-analysis).

Tuttavia, secondo i risultati di un lavoro recentemente presentato all'American Heart Association Scientific Sessions, l'assunzione di farmaci al mattino rispetto alla sera e viceversa non ha un effetto significativo sulla prognosi degli individui ipertesi (Evening Dosing of Antihypertensive Treatment is Not Associated With a Better Prognosis).

Molti dubbi devono essere sciolti però prima di poter cambiare con sicurezza gli orari dei farmaci antipertensivi: l'effetto osservato si applica nella prevenzione secondaria? ... e in età avanzata? …la diversa classe di farmaci ha un effetto diverso? …quali effetti su rene, cuore cervello a medio e lungo termine?
 
Un Trial in corso, Treatment In Morning versus Evening (TIME) potrebbe presto far luce su molte di queste domande... ma nell’attesa va sottolineato che ciò che conta maggiormente nella terapia antipertensiva è ricordarsi di assumere quotidianamente il farmaco, con regolarità di orario, che sia la mattina o la sera.


Dottor Emiliano Staffolani, MD, PhD

Specialista in Nefrologia ed Ipertensione Arteriosa
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Fax: 06.81151095
 
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