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Anniversari: il 15 febbraio 1962 si valida la “Clearance” della creatinina.

Dalla California la consacrazione della storica raccolta delle 24h ancora in auge.

Image by Michal Jarmoluk from Pixabay
Image by Michal Jarmoluk from Pixabay
La Clearance della Creatinina CCr è forse il più importante indice di funzionalità renale, sicuramente il più utilizzato.

Espressa in ml/min, spesso è confusa con la Velocità di Filtrazione Glomerulare (VFG) in realtà rappresenta solo uno dei metodi per calcolare la velocità di filtrazione renale.

La creatinina è un prodotto di degradazione della fosfocreatina, presente nel tessuto muscolare scheletrico, ed è interamente escreta dai reni; pertanto eventuali screzi di questo titolo nel plasma indicano una disfunzione dell’emuntorio renale acuto o cronico.

Il 15 febbraio 1962 i Californiani Tobias, McLaughlin e Hopper pubblicano sulla prestigiosa rivista del “The New England Journal of Medicine”
lo storico lavoro dal titolo “Endogenous Creatinine Clearance — A Valuable Clinical Test of Glomerular Filtration and a Prognostic Guide in Chronic Renal Disease”
. Questo studio definisce univocamente il significato della CCr nella malattia renale cronica cosi come ancora oggi lo intendiamo.

Da molti anni la clearance della creatinina era stata utilizzata come stima del tasso di filtrazione glomerulare, infatti già nel 1926 Rehberg aveva intuito che la creatinina esogena potesse essere utilizzata a questo scopo parzialmente smentito nel 1935 da Shannon che ne aveva dimostrato l’escrezione a livello tubulare.

Ma due anni dopo Popper e Mandel suggerirono l'uso della clearance della creatinina endogena (CCr) come misura della velocità di filtrazione glomerulare e nel 1938 Miller e Winkler furono in grado di misurarla con precisione e paragonarla alla clearance dell’inulina allora in uso; tuttavia, la CCr non fu accettata fino al 1940 quando Steinitz e Turkand, seguiti nel 1948 da Brod e Sirota, mostrarono che l'escrezione di creatinina endogena correlava con i dati di filtrazione glomerulare misurata coll'inulina sia nei soggetti sani che nei malati di reni.

A questo punto i lavori di De Wardener del 1958 descrissero la semplicità ed i vantaggi della clearance della creatinina rispetto a quella dell’inulina, accurata ma estremamente complessa e dispendiosa.

Per determinarne il valore, infatti, servono solamente il titolo della creatinina nel sangue e quello nelle urine raccolte nelle 24 ore: avendo a disposizione questi due dati la formula per calcolare la VGF è la seguente:

CCr (Clearance della creatinina) = (Creatinina Urinaria x Volume urinato nelle 24 h) / (Creatininemia x 1440)

LEGENDA
creatinina urinaria (mg/dL) v.n. 50-200
volume urine delle 24 ore (mL): 600-2200 
creatininemia (mg/dL) v.n. 0.50 - 1.20
CCr o VGF (ml/min) v.n. 70-130


Sebbene in seguito siano state clinicamente validate numerose equazioni predittive che non richiedono la raccolta delle urine delle 24 ore possiamo dire che dopo quasi 60 anni la CCr conserva tutta la sua dignità clinico-laboratoristica.
Visualizza il documento Endogenous Creatinine Clearance — A Valuable Clinical Test... .pdf
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