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PTV: grande successo per il convegno “Trapianto di rene da vivente”.

La percentuale di trapianti di rene da vivente è ancora bassa in Italia; il Policlinico Tor Vergata rilancia il programma!

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Si è svolto ieri presso il Policlinico di Tor Vergata il Convegno “Trapianto di rene da donatore vivente” con grande partecipazione di professionisti (infermieri, tecnici, biologi, studenti, medici e chirurghi) ma anche di pazienti e familiari, presenti e rappresentate erano infatti le piu note Associazioni (Associazione Nazionale Emodializzati, Associazione Malati di Reni, Associazione Nazionale Noi negli Altri).

Il corso, nato sotto l’egida della Società Italiana Trapianti d’Organo (S.I.T.O.), ha coinvolto tutte le professionalità del Policlinico romano (Infermieri, Urologi, Psicologi, Chirurghi dei trapianti, e Nefrologi) allo scopo di approfondire le conoscenze sulle tematiche del trapianto di rene da donatore vivente, illustrando le tecniche chirurgiche più all’avanguardia e condividendo le informazioni più recenti per migliorare la sopravvivenza dell’organo e del paziente nel lungo termine.

Il trapianto di rene è il trattamento di scelta per il paziente affetto da insufficienza renale cronica terminale poiché sostituisce integralmente la funzione renale. Sono numerose, infatti, le evidenze che dimostrano che il tempo di attesa trascorso in lista aumenta il rischio di complicanze possibili al trapianto e che il trapianto pre-emptive, ovvero prima di iniziare la dialisi, si associa ai migliori risultati, sia dell’organo che del paziente.

Se dal punto di vista teorico il trapianto pre-emptive è la migliore strategia terapeutica, nella pratica questo si scontra con la scarsa disponibilità di organi.

Sono attivi in tutto il mondo programmi per espandere il pool di donatori e tra questi, in molti paesi, il trapianto da donatore vivente rappresenta la principale modalità.

"Il trapianto da vivente quando possibile, rappresenta per il paziente la migliore possibilità terapeutica poiché i suoi risultati, anche a lungo termine, sono nettamente superiori al trapianto da donatore cadavere" ha sottolineato il Dott. Alessandro Anselmo, chirurgo del Centro Trapianti del PTV, organizzatore e moderatore dell'evento.

Il trapianto da donatore vivente offre, infatti, indiscussi vantaggi:
  • può evitare l’inizio della dialisi,
  • riduce o azzera il tempo di attesa per l’organo,
  • è effettuato in elezione,
  • consente una rapida ripresa della funzione renale abbreviando i giorni di degenza,
  • migliora l’outcome a breve e lungo termine grazie a ischemia fredda breve
  • e migliore qualità dell’organo donato che proviene da un soggetto sano e vivente.
  • Nei casi di consanguineità la compatibilità è migliore.

Il presidente del congresso Prof. Giuseppe Tisone ha spiegato come in Italia, con qualche sostanziale differenza tra Nord e Sud, si facciano ancora pochi trapianti di rene da donatore vivente in confronto ad altri paesi del mondo: "In Usa la percentuale dei trapianti da vivente rispetto ai trapianti da donatore cadavere è circa del 30%; nel Regno Unito addirittura del 50%, in Italia solo del 12%”.

Per aumentare questo numero è importante informare il paziente di questa opzione terapeutica molto precocemente – ha focalizzato il trapiantologo Dott. Giuseppe Iaria- anche quando questi non abbia ancora iniziato il trattamento dialitico: a tal fine vorremmo presto attivare un ambulatorio dedicato, a cui medici di base e specialisti del territorio potranno riferire i pazienti candidati a trapianto da vivente insieme al potenziale donatore per iniziare lo studio sulla "idoneità della coppia".

Infatti è proprio un accurato studio la garanzia della assoluta sicurezza del donatore che non subisce alcun danno dalla donazione di un rene e che, se opportunamente seguito nel tempo dopo la donazione, avrà addirittura una sopravvivenza "renale" superiore alla media della popolazione generale, come hanno dimostrato gli studi riportati nella sua presentazione dal Dott. Emiliano Staffolani, Nefrologo referente in Commissione Trapianto del PTV.

Inoltre la chirurgia moderna offre la possibilità di eseguire il complesso intervento attraverso tecniche mininvasive, capaci di ridurre ad appena due giorni la degenza ospedaliera del donatore.

Queste tecniche comprendono
  • la chirurgia “Open” e “mini-open”
  • la chirurgia “Laparoscopica pura”
  • le tecniche “Hand assisted” intra o extraperitoneale
  • la chirurgia Robotica
che sono state illustrate con l'ausilio di audiovisivi, discusse e messe a confronto in una in una brillante tavola rotonda a cui hanno partecipato tra gli altri l'amico Prof. Roberto Cacciola, consultant surgeon del Royal Hospital di Londra ed il Prof. Pierluigi Bove, urologo del PTV e già tra i protagonisti dello straordinario trapianto effettuato al PTV, per la prima volta in una live surgery, con il prelievo di rene da donatore vivente eseguito per via laparoscopica ed il successivo reimpianto tramite l’utilizzo del robot Da Vinci. 

Nella gremita "Aula Anfiteatro", sede del convegno, molto interesse ha suscitato anche l’intervento del Dott. Daniele Sforza con il suo intervento in relazione al trapianto da vivente in Italia e nel mondo con importanti spunti di riflessione, anche etici e morali, per i riferimenti alle politiche “incentivanti” oggi in sperimentazione in molti paesi, al mercimonio di organi illegali, nonché al pericoloso “turismo dei trapianti” ed infine alla pratica dei “prelievi forzati” unanimamente condannata.

Sicuramente un'iniziativa di successo che speriamo dia un impulso a questo tipo di trapianti nella Regione Lazio.


 
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