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Insufficienza renale acuta e farmaci: i nuovi pericoli!

Numerosi report nelle FAERS di FDA legati a farmaci non “tradizionali”.

Image by Myriams-Fotos from Pixabay
Image by Myriams-Fotos from Pixabay
Nell’ultimo rapporto della Food and Drug Administration (FDA) l’Insufficienza Renale Acuta (IRA) si è rivelata un evento avverso molto comune nella sezione FAERS (Adverse Event Reporting Database); sorprendentemente la maggior parte delle segnalazioni erano collegate a farmaci non tipicamente riconosciuti come nefrotossici come, ad esempio, taluni antibiotici piuttosto che i famigerati antinfiammatori non steroidei.

I danni renali da farmaci raramente si manifestano con segni clinici evidenti (oliguria o ematuria). Più spesso esordiscono in maniera paucisintomatica, così che di solito vengono riconosciuti solo in fase di insufficienza renale conclamata, anche perché non esistono marker sierologici, a parte un’aspecifica riduzione della filtrazione glomerulare, per evidenziare un danno renale farmaco-indotto.

Un altro aspetto che rende le nefropatie da farmaci particolarmente insidiose è il fatto che queste forme di solito sono reversibili se si interrompe la somministrazione dell’agente nefrotossico, ma se non sono prontamente diagnosticate, possono portare ad una Insufficienza Renale Acuta o addirittura possono progredire verso una Insufficienza Renale Cronica (IRC) anche grave.

Per identificare i farmaci più comunemente “accusati” di IRA è stata condotta, e pubblicata a Giugno su Pharmacotherapy, un'analisi statistica di farmacovigilanza retrospettiva in cui i ricercatori della Università di Pittsburgh hanno utilizzando il database FAERS (dal primo trimestre 2004 al terzo trimestre 2015).

Questi farmaci sono stati classificati come:
  • Nefrotossine note: “Known” (farmaci noti per la loro nefrotossicità),
  • Possibili nefrotossine: “Possible” (farmaci potenzialmente nefrotossici),
  • Nuove nefrotossine: “New” (farmaci non ritenuti tipicamente nefrotossici)
Usando poi il rapporto di probabilità di segnalazione (ROR), gli autori hanno quantificato l'associazione tra questi farmaci e l'esordio di una IRA; un ROR> 1 indicava che il farmaco aveva più probabilità di essere segnalato per IRA rispetto ad altre reazioni avverse.

Nell'analisi sono state considerate 7,241,385 segnalazioni, di queste il 2,7% (193.996) riguardava l'IRA.
La maggior parte delle segnalazioni di IRA erano associate a:
  1. nuove potenziali nefrotossine (64,8%),
  2. seguite da possibili nefrotossine (18,6%)
  3. e nefrotossine note (16,5%).
Le 20 nuove potenziali nefrotossine riportate più frequentemente osservate includevano: aprotinina, metformina, acido zoledronico, lenalidomide, dabigatran, deferasirox, adalimumab, atorvastatina, alendronato, everolimus, etanercept, digossina, sunitinib, exenatide, bevacizumab, telaprevir, rosuvastatina, bortezomib, imatinib e aliskiren.

L'aprotinina è stata associata a oltre 7.000 segnalazioni e aveva il più alto ROR (115,70, IC 95%, 110,63-121,01), seguito da fosfato di sodio (ROR 55,81, IC 95%, 51,78-60,17), furosemide (ROR 12,61, IC 95%, 11.94-13.32), vancomicina (ROR 12.19, IC 95%, 11.45-12.99) e metformina (ROR 10.65, IC 95%, 10.31-11.00).

Sono stati calcolati anche ROR combinati per i 20 farmaci più comunemente riportati in ogni classificazione: nefrotossine note (ROR 3,71, IC 95%, 3,66-3,76), possibili nefrotossine (ROR 2,09, IC 95%, 2,06-2,12) e nuove potenziali nefrotossine (ROR 1,55, IC 95%, 1,53-1,57). I ROR sono risultati generalmente più elevati per i farmaci noti per essere nefrotossici, tuttavia, in alcuni casi, il database non ha mostrato maggiori probabilità di segnalazione per un agente noto per causare IRA (ad es. Celecoxib: ROR 0.92; naproxen: ROR 0.63) .

"Quando si interpretano questi risultati, è importante considerare che il ROR descrive le probabilità che l'evento avverso sia stato segnalato e non le probabilità che si sia verificato", hanno spiegato gli autori che concludono affermando che nonostante i limiti dello studio il "rapporto fornisce dati sui farmaci  potenzialmente nefrotossici che necessitano di ulteriori ricerche per determinare il rischio effettivo di IRA”.
 
Negli ultimi 20 anni in Europa si è ridotta l’incidenza dell’insufficienza renale acuta da traumi, da cause chirurgiche o ostetriche, e questo ha contribuito alla riduzione del numero dei casi totali ma è progressivamente aumentata l’incidenza di insufficienza renale acuta da causa medica; inoltre molto spesso queste complicanze renali compaiono nei soggetti più fragili (ad es. pazienti anziani, diabetici o già ospedalizzati).

Prima di essere riconosciute clinicamente, queste malattie devono quindi essere sospettate, e talvolta attese, dal medico.
 
Visualizza il documento Le nefropatie da farmaci. pdf Collegamnto esterno Drug-Associated Acute Kidney Injury Identified in the United States Food and Drug Administration Adv
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